Un pezzo di storia siciliana che rimane immutata pur nello sviluppo. Ha una forte identità agricola e soprattutto è al centro del perno agricolo dell’area. Parliamo di Marcatobianco.

Così come riporta il sito dell’associazione culturale Kassar (www.associazioneculturalekassar.it) il primo riferimento storico del casale “Bonifato”, oggi Màrcatobianco è del 1176 e nel 1396 è registrato come feudo. Successivamente, finita la dominazione musulmana, il feudo di Bonifato fu sostituito con il nome Màrcatu Blancu. Sembrerebbe che la denominazione Marcatu, derivi dal luogo dove venivano ammassati gli animali per la pratica di mungitura e ricovero, mentre la seconda parte del nome, cioè Blancu, dal colore chiaro dei terreni diffusi nel medesimo territorio. È da ritenere, che Blancu possa intendersi anche, come la concessione a titolo gratuito dell’utilizzo del Màrcatu del signore locale.

Èd è proprio in questo borgo dal panorama unico che ieri si è svolta la giornata del Ringraziamento di Palermo. Una vera e propria festa per tutti con l’Arcivescovo Corrado Lorefice che dopo la messa ha benedetto gli animali e i mezzi agricoli.

Non è stata solo una festa religiosa ma anche un momento di confronto con cui Coldiretti Giovani, grazie al lavoro della delegata regionale, Rossella Cappuzzo, hanno discusso sul bando di insediamento al quale ha partecipato anche il segretario nazionale, Stefano Leporati.

Grazie all’Assessore regionale alle Infrastrutture. Alessandro Aricò anche la piccola stazione ferroviaria è stata rimessa in sesto per far arrivare i visitatori da Palermo con treni speciali predisposti per l’occasione.

Tra le foto i vari momenti della due giorni indimenticabili per chi ha partecipato da Marcatobianco, Castronovo, Lercara friddi e Alia.