Va bene la pioggia ma certamente la causa principale di quanto è successo in Sicilia è l’incuria nella gestione del territorio.
Lo afferma il presidente regionale Coldiretti, Francesco Ferreri, all’indomani della devastazione di agrumi, ortaggi, seminativi, strutture causate dallo straripamento del fiume San Leonardo e delle precipitazioni.
Ancora presto per una stima – sottolinea - ma basti pensare anche agli investimenti necessari per rimettere in campo i nuovi impianti spazzati via dalla forza dell’acqua per comprenderne l’entità.
Il dissesto idrogeologico è una tragedia sotto gli occhi di tutti che deve essere aggredita subito, prima che altri fenomeni atmosferici danneggino ancora di più il territorio.
Molte aziende di Catania e Siracusa sono in ginocchio – aggiunge Francesco Ferreri - . C’è chi ha perduto anche il 100 per cento della produzione chi fa i conti con i danni strutturali che si presenteranno tra qualche tempo. Il punto è che tutto questo avviene perché non c’è manutenzione e regna un clima di totale confusione. In alcune parti da oltre mezzo secolo non vengono sistemati gli argini, ci sono aziende che non possono essere raggiunte se non con mezzi adeguati e tutto questo mentre il cambiamenti climatici sono ormai una priorità assoluta. Evidentemente i Consorzi di Bonifica non sono in grado di gestire una situazione così complessa e per questo vanno subito adottate delle strategie di tutela che possano ripristinare la sicurezza.
Siamo passati da anni di siccità- conclude il presidente Ferreri – a piogge eccessive ma quanta acqua riusciamo a recuperare e trattenere? Niente. Anzi, senza strutture di canalizzazione adeguate si perde tutta. E questo è davvero insostenibile.
20 Ottobre 2018
MALTEMPO